Che tristezza, ancora una volta mi son dovuta stupire per la troppa maleducazione, e pensare che ero all'Ikea e non so perchè ho sempre pensato che quando si va all'Ikea, forse contagiati dalla loro perfetta organizzazione, venisse naturale rispettare le regole di convivenza civile.
Ma in Italia questo non funzione, così nel reparto tessuti, ingenuamente lasciato in autogestione ai clienti, il banco taglio rimane invaso di rotoloni di tessuto abbandonati, perchè ovviamente rimetterli al loro posto è troppo faticoso, chi se ne frega dei prossimi clienti.
In particolare poi mi infastidiva una coppia madre&figlio, figlio trentenne ben vestito alla bresciana (pantalone corto e stretto, giacchina aderente tre bottoni ... roba così) entrambi con tono di voce volutamente più alto del dovuto. Ero già infastidita dal fatto che lui per invitare la madre ad aspettare le diceva (ripetutamente) "mamma, aspetta un ciccio" ... insomma anche loro prendono un bel rotolone ditessuto, lo tagliano e lo abandonano sul bancone .. che cafoni!
Poi al parcheggio nel tentativo di riconsegnare il carrello mi sono imbattuta in una specie di installazione di carrelli impilati e ribaltati uno sopra l'altro .. ma davvero c'è ancora gente che non fa 10 passi per riporre il carrello nel posto giusto e piuttosto lo capovolge e impila ad un'altro? ...
Non so voi ma io alla maleducazione non riesco ad abituarmi mai .. rimango sempre stupita da dove può arrivare l'essere umano.
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