29 febbraio 2012

Disordine

E' una lotta impari, quella tra me e l'ordine, qualche battaglia forse l'ho anche vinta io, ma alla fine la guerra credo che la perderò. Non me ne accorgo neanche ma la "materia" si accumila ed espande attorno a me. Il mobiletto all'entrata attrae foglietti, bottoni, giochini, chiavi vecchie che ogni tanto finiscono nel suo stesso cassetto, trasferendo solo il disordine fino a quelle due volte all'anno in cui ci si mette mano. Forse dipende anche dalla mia attitudine a non buttare via quasi niente. Sono un'accumulatrice. E' poi da piccola mi hanno insegnato a non sprecare, a finire tutto nel piatto, a non buttare il pane a riciclare i vestiti smessi di mia sorella più grande a tenere i sacchetti per l'immondizia ... Quindi io non butto, conservo, metto via. Così a volte anche il frigorifero accumula, piccoli avanzi, culi di salami mummificati, formaggi ormai alla fine ai quali hai deciso di dare una chance. Vasetti di ogni tipo, senape marmellata sottaceti (che tra l'altro odio) olive atomiche che sembrano conservarsi per l'eternità. Ma quello che davvero è ingestibile è il cassettone delle verdure. Io in realtà ne ho due. Sono i cassetti dell'oblio, qualunque cosa finisca li dentro verrà dimenticata fino a quando non farà prepotentemente sentire la propria presenza attraverso dei miasmi inconfondibili che tra l'altro contamineranno anche buona parte del contenuto del frigorifero. Durante l'ultima pulizia, mentre debellavo la muffa e estraevo dal fondo del cassetto qualcosa che ormai non riuscivo più a identificare, ho quasi deciso di farne a meno. Basta, li butto via e lascio due vani aperti, liberi da dove le verzure possano far capolino e rammentarmi della loro presenza prima che sia troppo tardi. L'ho quasi deciso ... quasi .... Elena

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